Le soluzioni circolari di Luca Locatelli in mostra a Torino

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Ice Cave – Vatnajökull, Islanda, 2022 © Luca Locatelli

Fino al 18 febbraio 2024 alle Gallerie d’Italia di Torino si può visitare la mostra “LUCA LOCATELLI. THE CIRCLE. Soluzioni per un futuro possibile” a cura di Elisa Medde. Luca Locatelli (Pavia, 1971) ha vinto nel 2020 il primo premio del prestigioso World Press Photo nella sezione Environment Stories e ha passato molti anni a documentare e ricercare le esperienze più significative nell’ambito della “economia circolare”. L’esposizione è il risultato dell’indagine svolta per conto di Intesa Sanpaolo con cui il fotografo italiano ha viaggiato negli ultimi due anni attraverso l’Europa alla ricerca di pratiche e storie emblematiche e replicabili che aprissero il dibattito sulla transizione ecologica e sullo stato del pianeta.

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Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) alla Building Gallery di Milano

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Fabio Marullo – Ciò che di misterioso è palpabile – argilla bianca – 2016

La Building Gallery di Milano ha lanciato nel corso del 2018 il progetto BuildingBox, con cui una delle vetrine che affacciano sulla via Monte di Pietà viene destinata periodicamente all’opera di un artista di modo che la stessa sia visibile allo spettatore senza che sia necessario entrare nella Galleria e soprattutto ad ogni ora del giorno e della notte, visto che la vetrina resta permanentemente illuminata. Da Gennaio di quest’anno essa ospita le opere dell’iniziativa Equorea dove 12 tra artiste e artisti italiani, uno per ogni mese dell’anno, presentano, in una formula tra la personale e la collettiva, un lavoro dedicato al tema dell’acqua variamente intesa nel senso di: risorsa necessaria per la nostra vita, mare, oceano, elemento naturale costitutivo della materia di cui è fatto l’universo che, alla luce dei rischi di siccità che corriamo, ha acquisito un nuovo rilievo anche dal punto di vista artistico, anche se, come avevo commentato in un mio precedente articolo su questa rivista, essa non appariva tra i soggetti solitamente trattati dall’arte ambientale. In quell’articolo evidenziavo quattro differenti visioni delle distese d’acqua del globo: 1) museo; 2) luogo del mito e della fantasia: 3) luogo di riscatto politico-sociale; 4) urgenza ambientale.

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Le cianotipie polari di Roberto Ghezzi

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THE GREENLAND PROJECT by Roberto Ghezzi

Quest’estate Roberto Ghezzi (Cortona, 1978) ha trascorso un lungo periodo in Groenlandia, presso la RED House di Tasiilaq creata da Roberto Peroni, situata sulla costa orientale dell’isola, per la realizzazione della prima fase del Greenland Project dedicato alla rappresentazione e misurazione del fenomeno dello scioglimento dei ghiacci in cui si è avvalso della collaborazione della cartiera Enrico Magnani Pescia, che ha messo a disposizione le carte fotosensibilizzate e della consulenza scientifica dell’Istituto delle Scienze Polari del CNR per l’analisi dei risultati. Nel 2023 questi saranno esposti al Museo della Carta di Pescia e alla galleria Gilda Contemporary Art di Milano, accompagnati da foto, schizzi e acquerelli dell’ambiente di ricerca e appunti di viaggio. Con la sua ricerca Ghezzi si iscrive tra quegli artisti che vedono uno stretto rapporto tra fenomeni naturali, indagini scientifiche e raffigurazione artistica.

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