Le soluzioni circolari di Luca Locatelli in mostra a Torino

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Ice Cave – Vatnajökull, Islanda, 2022 © Luca Locatelli

Fino al 18 febbraio 2024 alle Gallerie d’Italia di Torino si può visitare la mostra “LUCA LOCATELLI. THE CIRCLE. Soluzioni per un futuro possibile” a cura di Elisa Medde. Luca Locatelli (Pavia, 1971) ha vinto nel 2020 il primo premio del prestigioso World Press Photo nella sezione Environment Stories e ha passato molti anni a documentare e ricercare le esperienze più significative nell’ambito della “economia circolare”. L’esposizione è il risultato dell’indagine svolta per conto di Intesa Sanpaolo con cui il fotografo italiano ha viaggiato negli ultimi due anni attraverso l’Europa alla ricerca di pratiche e storie emblematiche e replicabili che aprissero il dibattito sulla transizione ecologica e sullo stato del pianeta.

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Leonardo Ulian e la spiritualità dei microchip

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 Leonardo Ulian , Techno Atlas – 010 (pentagon), 2022,
Electronic components, silver copper wire, varnish, solder, gesso, mdf , Diptych 117x230x5 cm | 46×90½x1¾ inches. Each artworks 111x117x5 cm

Mentre la cosiddetta digital art sembra incontrare un favore crescente, anche se temo che gli NTF, Non Fungible Token in campo artistico, potrebbero rivelarsi un fenomeno bolla, ci sono artisti, come Leonardo Ulian (Gorizia, 1974), di cui si è appena conclusa la mostra Shapes of Worlds of Shapes alla galleria The flat di Massimo Carasi a Milano, che preferiscono navigare in direzione contraria, impiegando l’hardware, che pure è alla base del digitale, per realizzare la propria arte. Mettendo al primo piano l’artista e non la tecnologia, egli fa ricorso alle più piccole parti che compongono un computer: chip, transistor, diodi, creando mappe del mondo e dei suoi componenti nascosti, mettendo in evidenza la loro natura magica, alchemica, infantile da cui promana un messaggio filosofico, psicologico, spirituale che hanno attratto l’attenzione di alcuni grandi della tecnologia come OpenAI e Facebook e di collezionisti USA.

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La struttura circolare della realtà nel Microbiota di Elisa Cella

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Elisa Cella, 22-C33, 2022 (Leishmania), ferro tagliato al laser e verniciato, cm 75×120

Elisa Cella (Genova 1974) presenta alla Galleria Villa Contemporanea di Monza, fino al 3 dicembre, Microbiota – Un ampliamento dell’esperienza sensoriale. Con il termine Microbiota si intende l’insieme dei microrganismi; batteri, funghi, virus, protozoi, che colonizzano un determinato ambiente e che sono responsabili sia di processi patogeni sia di quelli necessari alla sopravvivenza della vita sul nostro pianeta contribuendo ai cicli naturali di vita e morte. Le opere sono nate a partire dalla riflessione sull’esperienza Covid, in cui l’approfondimento delle cause dell’epidemia ha portato all’osservazione del mondo microscopico e dell’estrema originalità e bellezza di questi esseri che costituiscono una popolazione ben più ampia di quella umana, animale e vegetale di tipo macroscopico, anche se invisibile ai nostri occhi. Elisa Cella, artista di formazione matematica, da sempre affascinata di scienza e di biologia cellulare, porta avanti in direzione di questo nuovo ambito della vita reale la sua personale ricerca artistica basata sull’uso di forme circolari, attraverso cui corpi umani, sensazioni e ora mondo microscopico, sono reinterpretati.

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Antropocentrico e vegetale nella fotografia di Giovanni Tavano

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Giovanni Tavano, “Mondi Paralleli”, 2010-2020

Giovanni Tavano (Pescara-1954), presenta fino al 3 settembre, nella bella cornice del Museo Laboratorio ex Manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo (PE), Fotografie dal 1977 al 2020, una selezione del suo lavoro storico in b/n sviluppato tra la fine degli anni Settanta e quella degli anni Ottanta e di quello inedito a colori a cui si è dedicato dal 2012 al 2020, su cui mi concentrerò perché attinente al tema di questo blog. Per le tecniche, gli argomenti e i linguaggi impiegati, la mostra è un riassunto anche delle problematiche della fotografia che sono state dibattute in un Talk on photograpy svoltosi l’11 agosto nella stessa sede espositiva a cui hanno partecipato tra gli altri, oltre all’autore e al curatore Enzo De Leonibus, anche i critici Antonio Zimarino e Ivan D’Alberto, i docenti Marco Brandizzi e Franco Fiorillo e i fotografi Paolo Dell’Elce e Jacopo Pasqui.

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La natura agricola di Hilario Isola (intervista)

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Hilario Isola – SILOS – 2021

Hilario Isola (Torino, 1976) è uno dei pochi artisti italiani contemporanei a occuparsi esplicitamente del mondo agricolo, aspetto che mi sta particolarmente a cuore, perché ciò che chiamiamo paesaggio o natura spesso coincide con la realtà antropizzata dell’agricoltura, soggetto che però viene tenuto ai margini del campo di osservazione dell’arte. Isola al contrario, che unisce alla sua attività di artista quello di piccolo imprenditore agricolo, mette l’agricoltura al centro della sua indagine, unendo “la dimensione organica e viva della natura alla dimensione del sapere artigianale dell’uomo”, che certamente, aggiungo, rimane ancora presente nell’ambito agricolo ma anche ai miti che sono legati alla coltivazione della terra. La sua ricerca si fa forte di una ricchezza di mezzi espressivi che presuppongono una profonda conoscenza della stessa e l’impiego di un’ampia gamma di materiali: attrezzature e cascami dell’attività agricola (reti antigrandine, vinacce) e processi (fermentazione, stagionatura) oltre a insetti e prodotti finali, coinvolgendo non solo la vista ma tutti gli altri sensi. Il suo ultimo lavoro è Rurale, presentato recentemente a Roma, alla Galleria Valentina Bonomo. Sul suo sito web è possibile rendersi conto dell’evoluzione del suo progetto.

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