L’arte delle relazioni di cura ad Artissima 2023

(Tempo di lettura 7 minuti)
Samuel Norom – Once in a blue moon – 2023 – african wax print fabric – Credits Primo Marella Gallery

La trentesima edizione di Artissima si è chiusa con i numeri lusinghieri di 34.000 visitatori delle 181 gallerie che hanno portato all’attenzione del pubblico circa 1.500 opere. Il tema della rassegna, Relations of Care, era ispirato a un concetto sviluppato dall’antropologo brasiliano Renzo Taddei, Professore di Antropologia presso l’Universidade Federal de São Paulo in Brasile, un autore molto poco noto in Italia, dove non è stato tradotto alcun suo libro, dedicato a formulare un’ipotesi di superamento delle crisi del nostro tempo, prendendo ispirazione dal pensiero indigeno amazzonico e individuando la cura dell’ambiente e della natura circostante, come elementi fondamentali alla sopravvivenza. Non è stato facile riscontrare lo svolgimento del tema che in molti casi non è stato tenuto in alcuna considerazione. Al termine della visita però, riguardando foto e bigliettini, mi è sembrato emergesse che la sua trattazione fosse legata sì ai soggetti ma soprattutto ai materiali impiegati, per lo più sculture in metallo, resine, legno, tessuti e a poche opere pittoriche, come se questa tecnica fosse oggi meno immediatamente capace di realizzare la trattazione del tema.

Continua a leggere

La ricerca urbano-vegetale di Maura Tacchinardi  

(Tempo di lettura 5 minuti)
Maura Tacchinardi – INCOLTO Rorschach, immagine digitale da ricamo, dimensioni variabili, 2023

Il lavoro di Maura Tacchinardi (Milano 1973) può essere definito inizialmente come realismo urbano-vegetale perché indissolubilmente legato alla città, alle sue periferie, alla vita delle persone che vi abitano, agli spazi di vegetazione che residuano, alle condizioni che rendono possibile vivere in un luogo facendone un’isola. La sua indagine di tipo sociale e antropologico, si fonda sulla convinzione che l’esperienza artistica debba consistere in un’attività trasformativa alchemica basata sulla relazione umana. Nel corso di quella ha accumulato testimonianze, relazioni, ricordi restituiti attraverso testi, fotografie, disegni, ricami, dipinti, che oggi evolvono nella messa a punto di un nuovo segno espressivo. 

Continua a leggere

Cuspis Rostrata di Mario Costantini si erge contro le minacce ambientali 

(Tempo di lettura 8 minuti)
Mario Costantini – Cuspis Rostrata – acciaio inox e base in acciaio corten – Penne (PE) -2023

Dopo la felice esperienza di Riflessi, la scultura di Mario Costantini realizzata nello stabilimento ME.CA.T. di Pombia (NO) dell’amico e mecenate Mario Di Giorgio e installata a Montebello di Bertona (PE) due anni fa, la collaborazione si è ripetuta in occasione di una nuova opera dello scultore e artista pennese che questa volta viene collocata nella città natale dei due protagonisti di questo connubio, fornendo una nuova prova di come arte e tecnica possano e debbano fondersi per fornire il migliore risultato.  Se Riflessi celebrava e sintetizzava l’evoluzione umana e tecnologica nella forma dell’amigdala che sulle sue facce teneva impressa le due forme dell’uomo organico e di quello geometrico, Cuspis Rostrata affronta in maniera diretta e senza alcun infingimento il tema ambientale. In questo senso, mentre Riflessi poteva definirsi evocativa in quanto ci portava nel passato, Cuspis Rostrata può definirsi commemorativa o celebrativa degli eventi che stanno interessando il clima.

Continua a leggere

Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) alla Building Gallery di Milano

(Tempo di lettura 7 minuti)
Fabio Marullo – Ciò che di misterioso è palpabile – argilla bianca – 2016

La Building Gallery di Milano ha lanciato nel corso del 2018 il progetto BuildingBox, con cui una delle vetrine che affacciano sulla via Monte di Pietà viene destinata periodicamente all’opera di un artista di modo che la stessa sia visibile allo spettatore senza che sia necessario entrare nella Galleria e soprattutto ad ogni ora del giorno e della notte, visto che la vetrina resta permanentemente illuminata. Da Gennaio di quest’anno essa ospita le opere dell’iniziativa Equorea dove 12 tra artiste e artisti italiani, uno per ogni mese dell’anno, presentano, in una formula tra la personale e la collettiva, un lavoro dedicato al tema dell’acqua variamente intesa nel senso di: risorsa necessaria per la nostra vita, mare, oceano, elemento naturale costitutivo della materia di cui è fatto l’universo che, alla luce dei rischi di siccità che corriamo, ha acquisito un nuovo rilievo anche dal punto di vista artistico, anche se, come avevo commentato in un mio precedente articolo su questa rivista, essa non appariva tra i soggetti solitamente trattati dall’arte ambientale. In quell’articolo evidenziavo quattro differenti visioni delle distese d’acqua del globo: 1) museo; 2) luogo del mito e della fantasia: 3) luogo di riscatto politico-sociale; 4) urgenza ambientale.

Continua a leggere

SOStenibile: l’impegno della Permanente per l’ambiente

(Tempo di lettura 3 minuti)
Mostra SOStenibile- dal 1 al 17 luglio 2022 al Museo della Permanente

È stata inaugurata a Milano il 30 giugno scorso e resterà aperta fino al 17 luglio, la mostra SOStenibile Gli artisti della Permanente per l’Ambiente e la Sostenibilità, riservata ai soci della Società Per Le Belle Arti Ed Esposizione Permanente, con oltre centoquaranta opere, tra pittura, scultura, fotografia e installazioni. L’interesse di un’istituzione prestigiosa come la Permanente per i temi dell’ambiente e della sostenibilità dimostra ormai l’urgenza per una sempre più ampia parte di artisti di confrontarsi con i temi dell’utilizzo delle risorse naturali, del cambiamento climatico e delle minacce ambientali. Sulla Città Vegetale, presentiamo, da alcuni anni, gli esponenti che hanno fatto della tematica ambientale la loro cifra distintiva e un ampliamento di questa compagine non può che trovarci d’accordo, anche se, forse, il titolo della rassegna milanese dà per scontato che la sostenibilità sia la soluzione ai problemi che ci troviamo ad affrontare, limitando in un certo senso l’ambito espressivo degli artisti stessi che, piuttosto, avrebbero potuto essere incoraggiati a denunciare l’insostenibilità del percorso sui cui è avviata l’umanità, stimolando un atteggiamento più critico.

Continua a leggere

La Natura Sovrana di Francesco Santosuosso

(Tempo di lettura 4 minuti)
Francesco Santosuosso – APOCALICTIC RIVER – olio e acrilico su tela – cm 150 200 – 2019

Immergendomi tra le opere della mostra Natura Sovrana di Francesco Santosuosso (Milano – 1959) in corso alla Galleria Rubin di Milano fino al 29 maggio, ho provato la sensazione che non si trattasse di paesaggi, nonostante essi da un punto di vista puramente definitorio lo siano, assieme a tutta la gamma di opposti sentimenti che si avvertono allorquando ci si trova di fronte a degli ambienti naturali: paura, timore, pace, quiete. Provo a spiegarvi perché.

Continua a leggere

La fragilità della vita nei Nidi di Tadashi Kawamata e in Meuble Plus di Yona Friedman

(Tempo di lettura 4 minuti)
Tadashi Kawamata – Nests in Milan – Assi di legno – Palazzo di Brera Cortile della Magnolia – 2022 – Foto La Città Vegetale

Fino al 23 luglio, a Milano, sono visibili i Nidi (Nests in Milan) di Tadashi Kawamata (Hokkaido – 1953), cinque installazioni in legno distribuite sulle facciate di altrettanti edifici della città. La più imponente è quella che riveste completamente la galleria Building, che ha organizzato la mostra, in via Monte di Pietà e che si sviluppa anche all’interno per tutti i suoi tre piani. Le altre quattro, di dimensioni meno significative ma comunque suggestive, sono collocate sul retro del Grand Hotel et de Milan, proprio di fronte alla galleria; sull’angolo del centro Congressi Fondazione Cariplo; nel Cortile della Magnolia a Brera e infine, di fronte all’ADI Design Museum dove, in autunno, l’artista giapponese realizzerà un’opera site specific, riutilizzando i materiali impiegati per Nests in Milan. Contemporaneamente, ma solo fino al 17 aprile, nel giardino della Triennale di Milano, è visibile Meuble Plus, del grande architetto Yona Friedman (Budapest 1923 – Parigi 1920), acquisita alla Collezione Permanente di questo ente e che, a mio modo di vedere, si colloca concettualmente sulla stessa lunghezza d’onda dei Nidi di Kawamata.

Continua a leggere

Cristina Volpi ha levato l’àncora

(Tempo di lettura 5 minuti)

Si è svolta a Milano, nello studio museo Francesco Messina, nell’ambito delle manifestazioni del Fuori Salone, l’edizione 2021 di Terra Migaki Design, la manifestazione che promuove la realizzazione di edifici, finiture e oggetti in terra cruda, coordinata dall’arch. Sergio Sabbadini, di cui avevo parlato lo scorso anno. L’edizione di quest’anno, denominata con il termine giapponese Sozai (materie prime), era dedicata al tema del design sostenibile. L’evento comprendeva anche alcune installazioni artistiche, tra cui l’opera di Cristina Volpi (Saronno, 1975) Terra Àncora, terra ancora, che rappresenta un punto di svolta nella sua produzione. Lo spazio espositivo, ospitato nella chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio, si presta particolarmente, con i suoi diversi livelli (la cripta, la navata e la volta), per gli interventi della Volpi che lo sente come luogo dell’anima, della coscienza, dell’inconscio e dell’ultraterreno ma anche della consapevolezza del sé.

Continua a leggere

La Città Vegetale va in vacanza. Ecco le mie proposte di lettura per l’estate

(Tempo di lettura 2 minuti)
La copertina del libro di Eduardo Kohn Come pensano le foreste

Care lettrici e Cari lettori, a luglio e agosto, La città vegetale-l’ambiente visto attraverso l’arte non pubblicherà i propri articoli con la solita periodicità settimanale del lunedì, ovverossia potranno esserci nuovi articoli ma senza una scadenza fissa. Questo perché l’autore sente il bisogno di studiare e di approfondire le tematiche di cui si occupa da circa due anni e che sembrano indirizzarsi verso dei punti di svolta.

Nei primi sei mesi di quest’anno, ho pubblicato 24 articoli che hanno ottenuto 13.375 visualizzazioni da 6.032 visitatori. Nello stesso periodo dell’anno scorso gli articoli erano stati 25 con 7.101 visualizzazioni e 2.235 visitatori. Ciò significa che le problematiche ambientali osservate dal punto di vista dell’arte e degli artisti riscontrano un interesse crescente.

Per approfondire questi temi vi suggerisco dei libri, nell’ordine di importanza che hanno per me, alcuni già letti, alcuni in lettura, altri ancora da leggere. Il primo è Il sussurro del mondo di R. Powers che è il romanzo che mi ha riavvicinato alle tematiche ambientali. Il secondo è il saggio Arte, ambiente, ecologia di Gaia Bindi, di cui ascoltai fortunatamente la presentazione dal vivo, che fornisce una sintesi utilissima e credo unica del rapporto tra i tre ambiti. Il terzo è La vita delle piante di Emanuele Coccia che ci conduce nella mescolanza con l’ambiente vegetale. Per continuare con i libri che sto leggendo vi propongo Come pensano le foreste di Eduardo Kohn, un libro complesso ma che avrà una lunga influenza sulla nostra visione degli altri viventi e di cui scriverò in autunno. Poi Le metamorfosi di Publio Ovidio Nasone perché nel nostro futuro dovremo sperimentare cambiamenti del nostro stato nel tentativo di avvicinarci agli altri regni. Altro libro in lettura è Biofilia di Edward Wilson purtroppo fuori catalogo ma rinvenibile nelle biblioteche, utile per comprendere la nostra relazione con gli ambienti naturali. Infine, due libri di cui ho ascoltato la presentazione sul podcast Il posto delle parole di Livio Partiti: La lezione della farfalla di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo e il romanzo L’anatra sposa di Marta Ceroni che illustrano le nuove parole che dovremo impiegare per comprendere e cambiare la situazione che stiamo vivendo.

Naturalmente se potete visitate mostre e frequentate l’arte in tutte le sue forme.

Buone vacanze!

Dear readers, in July and August, The vegetable city-the environment seen through art will not publish its articles every Monday. In the first six months of this year, I published 24 articles that got 13,375 views from 6,032 visitors, the first increased almost double and the second almost three times over the same period last year. For this summer I propose you some books.

I wish you happy holidays!

Nel bosco di Dacia Manto animali e piante agiscono su di noi

(Tempo di lettura 5 minuti)
Dacia Manto-Nebulosa#16-Red Lab Gallery-2021

Walden, il bosco in cui il filosofo Henri David Thoreau (1817-1862), si ritirò a vivere per 26 mesi quando aveva ventotto anni, per sottrarsi allo stile di vita dei propri concittadini di Concord, è un luogo sempre attuale e ricorrente nella trattazione artistica che ne è seguita. Non stupisce quindi che Dacia Manto (Milano, 1973), che si ispira a Thoreau e che già nel 2008, a Ravenna, gli aveva dedicato una installazione e una performance, abbia voluto, in un certo qual modo, ricrearlo a Milano, alla galleria Red Lab diretta da Lucia Pezzulla. Entrati ci si trova in una piccola stanza in cui alle pareti scure sono appesi i lavori realizzati dall’artista su vari materiali, con diverse tecniche e di differenti dimensioni. Sedendovi sulla panca posta al centro della stanza, vi troverete immersi in un bosco da cui potrete osservare non immagini separate ma un panorama unico e coerente, formato da una ricca e fitta vegetazione in cui vivono animali e in cui in lontananza scorgiamo un lago e talvolta intravediamo una figura umana. Avvertiamo un senso di pace, di tranquillità, il luogo non ci spaventa, ci troviamo in quella che l’artista definisce “una tana, uno spazio chiuso e sicuro” ma anche un caleidoscopio della natura. La mostra si intitola Nebulosa 11, beside Walden e prende il nome da Nebula, la lupa dell’artista morta da poco.

Continua a leggere