Chiara Camoni chiama a raduno miti, storia e natura all’Hangar Bicocca di Milano

(Tempo di lettura 5 minuti)
Chiara Camoni – Sister, 2022 – Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca – Milano, 2024
Prodotta da Biennale Gherdëina – Courtesy l’artista; SpazioA, Pistoia e Pirelli HangarBicocca, Milano -Foto Agostino Osio

Non sono molti gli artisti italiani ospitati al Pirelli Hangar Bicocca dalla sua fondazione ad oggi e i loro nomi si contano sulle dita di due mani. Tra i moderni Lucio Fontana e Mario Merz e tra i contemporanei Maurizio Cattelan, Giorgio Andreotta Calò, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Gian Maria Tosatti e l’italo-tedesca Rosa Barba. La mostra dedicata a Chiara Camoni (Piacenza, 1974), a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli in corso fino al 21/07/2024, pone quest’artista, ancora poco nota al grande pubblico italiano, al livello dei grandi nomi finora presentati all’Hangar.

Continua a leggere

Art Fair ha compiuto 50 anni

(Tempo di lettura 4 minuti)
Getulio Alviani – Interrelazione Speculare – Acciaio – 1962

Si è conclusa lunedì 5 Febbraio a Bologna la cinquantesima edizione di Art Fair, fiera d’arte moderna e contemporanea, giunta alla sua edizione d’oro. La manifestazione era articolata in diverse sezioni: Main Section; Percorso, Fotografia e immagini in movimento, Pittura XXI e Multipli, per un totale di 171 gallerie espositrici.

Continua a leggere

Sentieri d’Arte nei boschi di Cortina- intervista a Fulvio Chimento

(Tempo di lettura 5 minuti)
Baita Lerosa, ph. Matteo Schiavoni 2022

A dicembre 2023 la Casa degli artisti di Milano ha presentato i due volumi: Artemide’s / di Artemide + Lerosa Chronicles (Edizioni Quodlibet, 2023), che sono dedicati alla terza edizione di Sentieri d’Arte a Cortina, progetto ideato da Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli. Il progetto artistico del 2022, I giardini di Artemide, è stato ispirato da alcune pagine scritte da Giovanni Cenacchi: scrittore, alpinista, conoscitore dei sentieri intorno a Cortina, e che, in Dolomiti cuore d’Europa (Hoepli, 2021), definisce il sentiero di Pian de Ra Spines come un luogo ideale per accogliere la dea Artemide, a causa della sinuosità delle rive del vicino torrente Boite e la ricca presenza di boschi. Lungo il sentiero di Pian de Ra Spines, infatti, è presente la maggior parte delle opere allestite per Sentieri d’arte.

Continua a leggere

A Venezia c’è una foresta invisibile

(Tempo di lettura 4 minuti)
Fabrice Hyber – Reborn – 2023 – Hyberglass – Proprietà Fondazione Louis Vuitton Fabrice Hyber

Abbiamo già incontrato Fabrice Hyber (1961), in occasione della mostra Siamo Foresta svoltasi alla Triennale di Milano e conclusasi il 29 ottobre, dove le opere di questo artista francese accompagnavano disegni e realizzazioni dell’artista yanomami Sheroanawe Hakihiiwe (1971). Ora lo ritroviamo, fino al 7 gennaio del prossimo anno, allo spazio Louis Vuitton di Venezia con un’opera intitolata La Foresta Invisibile, dove immagina di collocare Venezia sulla immaginaria canopia di vetro degli alberi di rovere o quercia, su cui questa città è fondata.

Continua a leggere

Le barche bronzee di Sophie Ko per navigare in un tempo inquieto

(Tempo di lettura 5 minuti)
Sophie Ko – Una barca – 2023 – bronzo – esemplare unico – cm 35 x 30 x 15 circa.
Courtesy l’artista e Renata Fabbri gallery. Foto di Alberto Fanelli

A Bergamo, nascosto in pieno centro, esiste un piccolo luogo del cuore, il parco Caprotti, creato a fine ‘800 dall’imprenditore Carlo Caprotti (1846-1926), un importante industriale tessile, che lo pose a completamento della sua abitazione sita in via Tasso. Ispirato ai criteri romantici, fu progettato in modo da creare scorci di paesaggio intesi a suggestionare e a creare stati d’animo nel frequentatore, secondo le linee magistralmente illustrate da Michael Jakob nei suoi libri. All’ingresso da via Verdi è collocato un piccolo Padiglione del Tè, realizzato nel 1891, finemente decorato con fregi ispirati al corteggiamento amoroso. Qui l’associazione Contemporary Locus, che ha come suo obiettivo la riscoperta di angoli della città, ha chiesto all’artista Sophie Ko (Tbilisi–1981) di effettuare un intervento interpretando con la sua sensibilità lo spazio a disposizione e il suo rapporto con il parco.

Continua a leggere

Alla Triennale di Milano Siamo Foresta

(Tempo di lettura 6 minuti)
Cleiber Bane – Nai Mapu Yubeka – Acrilico su tela – 2022

La FondationCartier pour l’art contemporaine presenta alla Triennale di Milano, fino al 29 ottobre di quest’anno, la mostra Siamo Foresta, curata dall’antropologo francese Bruce Albert. Un grande appuntamento in cui mette in scena un dialogo tra pensatori e difensori delle foreste; tra artisti indigeni – in particolare quelli del Gran Chaco che si trova al nord del Paraguay, al confine con Argentina, Bolivia e Brasile, la zona con il più altro tasso di deforestazione al mondo in cui vivono diciannove comunità indigene e quelli della comunità Yanomami, che vive nell’Amazzonia del Brasile e del Venezuela, minacciati sia dalle attività agricole che dai cercatori di metalli preziosi  – e artisti professionisti non indigeni (Brasile, Cina, Colombia, Francia). Per chi volesse approfondire prima di visitarla o per non potesse, consiglio il sito web della fondazione Cartier che presenta in italiano tutti i contenuti organizzati in maniera tematica, dato che quello della Triennale, al contrario, è veramente scarno. I lettori della Città Vegetale sanno inoltre che già due anni fa avevamo presentato il volume Come pensano le foreste dell’antropologo canadese Eduardo Kohn e come quindi la problematica del rapporto tra esseri umani e viventi, sia un tema ben presente a chi scrive.

Continua a leggere

Il paesaggio contemporaneo secondo Michael Jakob

(Tempo di lettura 5 minuti)
Ambrogio Lorenzetti – Effetti del Buon Governo in campagna – 1338/1339

Michael Jakob non è un artista ma  insegna Lettere comparate all’Università di Grenoble e Storia e Teoria del paesaggio all’Haute école du Paysage, Ingénierie et Architecture di Ginevra, ha scritto numerosi libri ed è curatore di mostre, in cui affronta i temi del paesaggio in una prospettiva molto ampia. Mercoledì 17 maggio ha tenuto, all’Accademia di Brera, nell’ambito del ciclo di conferenze Human Landscape coordinato dal Prof. Roberto Priod, una bellissima lezione dedicata al paesaggio contemporaneo attraverso una serie di opere artistiche che lo hanno collocato nella evoluzione storica della sua rappresentazione e percezione.  

Continua a leggere

Gola, Carpi, Morlotti: tre artisti e un luogo.

(Tempo di lettura 4 minuti)
Ennio MorlottiPaesaggio (Vegetazione)-1963-olio su tela-60 x 70 cm-firmato in basso a destra-Collezione privata -Archivio Bellati Editore

C’è un luogo vicino Milano che è stato residenza e rifugio di tre artisti lombardi: Emilio Gola (Milano, 1851 – 1923), Aldo Carpi (Milano, 1986 – 1973), Ennio Morlotti (Lecco, 1919 – Milano, 1992), diversi per età, stile, esperienze artistiche e di vita. Vi si arriva facilmente, prendendo il treno per Olgiate Molgora (non c’è bisogno di usare l’auto e riempire quegli spazi che invece è importante restino visibili e sgombri) e da lì, percorrendo il viale che dalla stazione sale alla frazione di Mondonico che si scopre ad un certo punto, dopo essere passati accanto alla villa Il Buttero, dove soggiornava Emilio Gola. Io vi sono arrivato casualmente molti anni fa senza saperne nulla, attratto dalla bellezza del panorama naturale che mi riportava agli anni della mia infanzia, fino a quando non ho scoperto i grandi pannelli che riproducono alcune delle loro opere, collocati dal Comune di Olgiate proprio in corrispondenza dei luoghi che rappresentano o che li hanno ispirati. In tal modo si è venuto a creare un singolare esperimento perché confrontando natura e figura è possibile seguire il filo dell’evoluzione della loro pittura così come illustrato dalla bella pubblicazione del Comune di Olgiate curato da Anna Caterina Bellati.

Continua a leggere

Mettere in scena i fiori: la “bottega” Bollettini a Milano

(Tempo di lettura 5 minuti)
Interno della Bottega Bollettini – particolare –

I fiori si possono dipingere o raccontare, come abbiamo scritto più volte su questa rivista (cfr. i nostri contributi sui pittori Mario De’ Fiori, Pep Marchegiani, Margherita Leoni, Marco Eusepi e sul romanzo “Cambiare l’acqua ai fiori” della scrittrice Valérie Perrin) ma si possono anche mettere in scena come accade nella bottega (uso volutamente questo termine che spiegherò dopo) della famiglia Bollettini (marito, moglie e figlia) a Milano, unita da un comune amore per l’arte, la pittura ma anche la musica. Nel loro spazio i fiori e le piante formano un’ambientazione suggestiva e unica con le pareti dei locali e con gli elementi di arredo, creando un luogo esperienziale in cui l’unione dei vari elementi è così ben amalgamato da rendere molto difficile l’identificazione degli artisti e degli stili che lo hanno ispirato.

Continua a leggere

Nella foresta a mangrovie di Binta Diaw per ritrovare la libertà

(Tempo di lettura 4 minuti)
Binta Diaw, La plage noire, 2022. Ph Antonio Maniscalco, Courtesy the artist and Prometeo Gallery Ida Pisani, Milan-Lucca

L’artista senegalese-italiana Binta Diaw (1995) presenta a Milano, fino al 6 dicembre, alla Galleria Prometeo di Ida Pisani, la mostra La plage noir, una nuova opera in cui sviluppa i temi della libertà e dell’emancipazione in un contesto post-coloniale, già toccati in precedenti esposizioni come Chorus of soil del 2019 e Dïà s p o r a del 2021. Nell’installazione impiega materiali e mezzi espressivi che rappresentano ormai una sua costante: acqua, terra, semi, piante come simboli di rete, rifugio, vita, libertà, connessi idealmente mediante fili annodati a mo’ di trecce, raffigurazione storica e antropologica della condizione delle popolazioni, in particolare femminili, sottoposte al dominio delle potenze coloniali, a cui si uniscono immagini del proprio corpo fotografato in modo da renderlo simile ad un paesaggio naturale, come nella serie Paysages Corporelles series del 2019.

Continua a leggere