Sentieri d’Arte nei boschi di Cortina- intervista a Fulvio Chimento


(Tempo di lettura 5 minuti)
Baita Lerosa, ph. Matteo Schiavoni 2022

A dicembre 2023 la Casa degli artisti di Milano ha presentato i due volumi: Artemide’s / di Artemide + Lerosa Chronicles (Edizioni Quodlibet, 2023), che sono dedicati alla terza edizione di Sentieri d’Arte a Cortina, progetto ideato da Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli. Il progetto artistico del 2022, I giardini di Artemide, è stato ispirato da alcune pagine scritte da Giovanni Cenacchi: scrittore, alpinista, conoscitore dei sentieri intorno a Cortina, e che, in Dolomiti cuore d’Europa (Hoepli, 2021), definisce il sentiero di Pian de Ra Spines come un luogo ideale per accogliere la dea Artemide, a causa della sinuosità delle rive del vicino torrente Boite e la ricca presenza di boschi. Lungo il sentiero di Pian de Ra Spines, infatti, è presente la maggior parte delle opere allestite per Sentieri d’arte.

I due volumi, che sono stati presentati anche al MAXXI di Roma e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, documentano gli interventi degli artisti Margherita Morgantin (Venezia, 1971), Italo Zuffi (Imola, 1969) e T-yong Chung (Corea del Sud, 1977), che sono intervenuti sul paesaggio intorno a Cortina, realizzando delle opere ad hoc in grado di integrarsi con la natura. Artemide’s / di Artemide contiene interviste e testi critici che mettono a fuoco le motivazioni che hanno portato alla nascita del progetto artistico e alla stretta collaborazione con gli artigiani delle Regole per la produzione delle opere. Le Regole d’Ampezzo, che hanno patrocinato il progetto artistico, sono una istituzione post feudale che garantisce (e preserva), per conto delle famiglie cortinesi, la proprietà collettiva dei boschi e dei pascoli intorno a Cortina.

Le prime due edizioni della manifestazione hanno avuto per titolo Arcipelago Fossile (2020), con la presenza di Alessandro Ferri (Bologna, 1975), Federico Tosi (Milano, 1988) e T-yong Chung, mentre Pupille (2021) ha proposto opere del duo Cuoghi Corsello (Monica Cuoghi, Sermide, 1965; Claudio Corsello, Bologna, 1964), Benni Bosetto (Milano, 1987) e Maurizio Mercuri (Fabriano, 1965).

  • Italo Zuffi, Una specie di illusione, 2022, lamiera in ferro, vernici, dimensioni variabili; ph. Matteo Schiavoni

Qualche giorno dopo la presentazione ho avuto la possibilità di intervistare uno dei curatori, Fulvio Chimento (Roma, 1979), con il quale ho cercato di comprendere la peculiarità e la necessità di una manifestazione come Sentieri d’Arte, che prevede la realizzazione di opere d’arte allestite lungo i sentieri dolomitici, determinando una lieve modificazione nello spazio naturale in cui queste sono inserite.

Come si possono definire da un punto di vista artistico i Sentieri d’Arte?

Sentieri d’arte non è più LAND ART come quella che proposta ad Arte Sella, che consiste, in un certo senso, nello “sfruttamento”, nel senso di uso, del paesaggio. Lo stile di Sentieri d’Arte è libero, si tratta di interventi artistici in ambiente naturale, non di arte pubblica. Le opere sono pensate per restare e integrarsi con il luogo, alcune di queste possono anche non essere riconosciute durante il percorso. Le opere non vogliono mostrarsi da un punto di vista univoco, e in alcune di esse ci si imbatte in modo inatteso, nel tentativo di cercare un dialogo diretto con il pubblico, che non paga un biglietto di ingresso per osservarle.

Questa modalità di intervento installativo in ambiente esterno prende il via nel 2018 con la mostra Ailanto alla Villa dei Quintili, nel Parco Archeologico dell’Appia Antica a Roma. La maggior parte degli artisti coinvolti si confrontano per la prima volta con la realizzazione di interventi in ambiente esterno, ma vengono scelti poiché hanno capacità di adattamento stilistico e umano. Tutti gli artisti scelti per il progetto Sentieri d’arte nel biennio 2020-2022, sono accomunati da un aspetto fondamentale, l’equilibrio nel loro lavoro tra la componente manuale e quella concettuale.

Nel corso del dibattito Margherita Morgantin si è posta retoricamente la domanda se effettivamente il bosco avesse bisogno del suo intervento dandosi poi la risposta che a un certo punto aveva prevalso il desiderio artistico, tu cosa ne pensi?

L’arte è parte della natura e può aggiungere un elemento di sorpresa. Abbiamo cercato di mantenere una simmetria tra la presenza delle opere e la natura, non volevamo realizzare un parco d’arte pubblica, né tantomeno sfruttare per fini artistici luoghi noti a livello di comunicazione di massa. Agli artisti è stato chiesto di prestare la stessa cura e attenzione di quando intervengono in un museo: il nostro museo per alcuni anni è stato il bosco. Le opere costituiscono elementi di sorpresa per il camminatore, ma al tempo stesso sono evocative, entrano nel piano contemplativo dello sguardo e spingono a interrogarsi sulla presenza di questi manufatti.

Qual è stato il ruolo degli artigiani delle Regole?

Le Regole dispongono di manovalanze artigiane e non artistiche. I tre progetti sono stati promossi da Associazione Controcorrente di Bologna e co-finanziati dalle Regole, che hanno realizzato la maggior parte delle opere sotto indicazione degli artisti, queste si sono occupate anche dell’allestimento. In particolare, con il fabbro Giorgio Michielli, purtroppo scomparso nel 2022, è stato possibile instaurare un rapporto professionale continuativo.

Come è stata effettuata la comunicazione al pubblico?

Nei confronti del pubblico non è prevista una comunicazione specifica in relazione alle opere. In alcuni casi ci siamo accorti che il percorso principale del sentiero veniva deviato dai visitatori che preferivano passare all’interno delle opere, come in PLATOON di Federico Tosi. Non ci sono finalità diverse, le opere restano lì, finché non deperiscono, e vengono “idealmente” donate al bosco.

Come mai nel 2022 accanto alla manifestazione organizzata in collaborazione con le Regole c’è stata un’ulteriore manifestazione in Val d’Intelvi, sulle Prealpi lombarde, nel mese di ottobre?

Grazie all’interesse determinato dalla manifestazione di Cortina siamo stati contattati per partecipare a un bando Interreg Svizzera-Italia con un percorso di installazioni denominato Polline legato alla presenza di uno dei boschi di maggiociondolo più estesi dell’arco alpino. Vi hanno partecipato Simone Berti, Caretto/Spagna, Jonathan Vivacqua.

In che cosa erano consistiti gli interventi di Margherita Morgantin, Italo Zuffi e T-Young Chung per I giardini di Artemide?

Margherita Morgantin ha sviluppato l’idea di una mini-residenza solitaria in alta quota nella baita Lerosa (2.071 metri di altezza) priva di luce, gas e comfort primari. Morgantin ha trasformato la piccola baita per pastori incastonata nel paesaggio dolomitico, nelle vicinanze di Forcella Lerosa, in un campo di osservazione meteorologica e astronomica, un luogo dedicato alla meditazione, al disegno e alla scrittura. Il frutto di questa esperienza è la pubblicazione di una serie di disegni e dati realizzati e selezionati dalla stessa artista per dare forma a Lerosa Chronicles.

Italo Zuffi con Una specie di illusione ha realizzato una scultura formata da due chiavi (una semplice e l’altra a doppia mandata) e da un portachiavi, nel quale si legge la scritta “bosco”. Tutti gli elementi che formano l’opera sono ingranditi sedici volte rispetto alle dimensioni reali: l’intera composizione raggiunge la lunghezza di circa due metri, e la superficie si presenta metallica. L’opera è stata collocata a terra ai margini del sentiero di Pian de ra Spines, come se le chiavi fossero accidentalmente cadute dalla tasca di una creatura gigantesca che abita queste foreste.

Infine, T-Yong Chung ha realizzato due installazioni site-specific durante un workshop con il liceo artistico di Cortina. In Traccia (Cortina d’Ampezzo) l’artista applica delle ciotole in ottone direttamente su dei massi di roccia dolomitica, che vengono abitualmente utilizzati dai camminatori in Pian de ra Spines per sedersi, riposare e osservare il paesaggio. Le ciotole capovolte, lisce di cromatura dorata uniforme, sono un rimando esplicito alla dea Artemide: abitualmente atte ad accogliere cibo e la frutta nei banchetti offerti alla divinità quali buon auspicio di prosperità.

Sentieri d’arte continuerà e ci saranno altre edizioni?

Nel 2022 abbiamo realizzato l’ultima edizione, non volevamo che le opere prendessero il sopravvento sulla natura. Il progetto non ha esaurito la sua forza, come testimonia questo doppio volume, ma ci piacerebbe declinarlo in forme e contesti differenti.

Abstract

In December 2023 the House of Artists in Milan presented two volumes: Artemide’s / by Artemide + Lerosa Chronicles (Editions Quodlibet, 2023), dedicated to the third edition of Paths of Art in Cortina, project conceived by Fulvio Chimento and Carlotta Minarelli and about which we talk with the first of the two.


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