L’Ecce Folium di Annalisa Di Meo

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Annalisa Di Meo – n° 3 – spago, lino e acrilico su tela – 2006

L’arte ambientale ha tra i suoi filoni la considerazione dei vari elementi che compongono il mondo vegetale: boschi, alberi, piante e fiori e alcuni degli artisti di cui ci siamo finora occupati ne hanno evidenziato i vari aspetti, con tecniche e finalità differenti. Marzia Migliora si è interessata di piante alimentari; Cesare Viel, Eugenio Tibaldi e Quayola hanno descritto orti e giardini; Giuseppe Penone e Margherita Galli hanno rappresentato interi alberi o tronchi; Pep Marchegiani e Margherita Leoni hanno dipinto fiori; Paola Marzoli si è concentrata sui fili d’erba; Silvia Infranco si è ispirata a splendidi erbari. Annalisa Di Meo (Brescia 1977), attualmente in mostra allo spazio Manifiesto Blanco fino al 18 giugno, ci invita invece guardare le foglie, a concentrarci su questa parte delle piante, finora piuttosto trascurata, con un titolo che è un imperativo: Ecce Folium.

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I sottili capelli di Cai Yingfei tengono assieme le relazioni

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Cai Yingfei – Performance Corpo – Castello di Nocciano – ph. Giuseppe Di Meo

All’inizio di aprile ho visitato allo Studio Zecchillo ex Studio Piero Manzoni, la mostra Tessuto di Cai Yingfei (Zhejiang – Cina – 1991), curata da Ivan D’Alberto direttore della Galleria Yag/garage di Pescara. Il suggestivo spazio, collocato a Milano, in Via Fiori Chiari 16 e di cui consiglio la visita, è una testimonianza della storia della pittura milanese e italiana, dato che questo angolo di Brera, destinato originariamente alle scuderie della famiglia dei conti Panza di Biumo, ospitò dapprima lo studio di Piero Manzoni (Soncino 1933 – Milano 1963) e dopo la sua morte, lo studio del baritono Giuseppe Zecchillo (San Paolo del Brasile, 1929 – Milano, 2011). Zecchillo però appassionato di pittura, non solo non cancellò le tracce di Manzoni, di cui fu collezionista, ma invitò i suoi amici artisti (tra cui Fontana, Bonalumi, Baj, Morlotti, Vermi e molti altri) a omaggiarne la memoria con proprie opere o decorando le formelle della parete vetrata dello studio, ancora visibili.

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