La Via Selvatica sbuca nell’Incolto

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Maura Tacchinardi – Incolto – Texture – pittura su carta

È da poco arrivato in libreria un nuovo libro dell’antropologo Adriano Favole intitolato La via selvatica: storie di umani e non umani, pubblicato dall’editore Laterza. Nell’introduzione l’autore spiega che avrebbe preferito impiegare il termine incolto al posto di selvatico ma di aver rinunciato perché questo termine “rimanda immediatamente all’idea di trasandato, trascurato, inglobando in sé un tratto negativo”. Con incolto Favole intende il non-umano, tutto ciò, quindi, “che vive al di fuori dei confini delle culture intese come spazi simbolici”. Il tema è di grande interesse e ne abbiamo parlato più volte perché l’arte non solo si è occupata di natura ma soprattutto recentemente ha approfondito le sue indagini sul non coltivato, sul selvatico come nuova dimensione relazionale per l’umano alla ricerca di soluzioni alle problematiche ambientali, ma non solo, della nostra società.

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