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Mi sono imbattuto in François de Nomé (Metz c. 1593 – Napoli 1624) leggendo Decadenza di Michel Onfray. In apertura del volume, il filosofo francese illustra il quadro che apre questo articolo, intitolato Rovine fantastiche con Sant’Agostino e il bambino che riproporrebbe una leggenda riguardante il Santo. Sotto un cielo nero, una città che deve essere stata di grande bellezza, sta rovinando su una spiaggia su cui si è arenata una barca con il suo equipaggio, mentre Sant’Agostino si rivolge a un bambino nudo che sta cercando di svuotare il mare con una conchiglia. A lui che gli spiega che il suo progetto è destinato a fallire, il bambino, che in realtà è un angelo, risponde che lui farà in tempo a travasare tutto il mare prima che il filosofo possa comprendere il mistero della trinità.
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