Lungo il miglio delle farfalle con Lucia Tumiati e Francesca Zoboli


(Tempo di lettura 4 minuti)
Francesca Zoboli-Illustrazione del libro Farfalle-Testo di Lucia Tumiati-Ed. Topipittori-2017

Le farfalle sono probabilmente, assieme alle lucciole, alle coccinelle e alle api, tra gli insetti più amati da noi umani. Primo Levi, nel suo libro L’altrui mestiere, sosteneva che “il nostro stesso concetto di bellezza si sia modellato su di loro…Nella nostra civiltà sono <<belli>> i colori vivaci e la simmetria e così sono belle le farfalle” che sono “una vera fabbrica di colori” (naturalmente stiamo parlando di quelle diurne, i rapaloceri, così diverse da quelle notturne, le falene). Al tempo stesso, il loro volare di fiore in fiore è divenuto simbolo di un certo modo di concepire le relazioni sentimentali, cristallizzato da W.A. Mozart nell’aria “non più andrai, farfallone amoroso“ delle Nozze di Figaro, assieme a quello di una vita spensierata e priva di affanni lavorativi. Negli ultimi tempi poi, le farfalle, essendo degli ottimi bioindicatori, sono state associate ai timori connessi ai cambiamenti climatici e all’interazione non lineare di processi atmosferici che il matematico e meteorologo Edward Lorenz sintetizzò nel suo effetto farfalla secondo cui “un battito d’ali di una farfalla in Brasile avrebbe potuto provocare un uragano in Texas”. Frase che, anche se non andava intesa in senso letterale, è divenuta un modo di dire rappresentativo della imprevedibilità delle condizioni atmosferiche, esteso poi ad altri contesti.

Logico quindi che libri e iniziative dedicati a questi insetti attraggano la nostra attenzione. È il caso del volume per ragazzi, Farfalle, con un testo di Lucia Tumiati e le illustrazioni di Francesca Zoboli, edito da Topipittori e del progetto Il Miglio delle Farfalle, in corso di sviluppo a Milano, tra Piazzale Lodi e Piazzale Corvetto, con l’intento di migliorare la bellezza di questo importante tratto di strada, attraverso la creazione di un ambiente vegetale che possa favorire l’arrivo delle farfalle.

Nel libro il mondo è diviso tra diverse specie animali, quelle “grosse e pratiche” covavano un sordo rancore per una delle famiglie più inoffensive, le farfalle, da loro definite “stupida razza di inutili perdigiorno” e decisero che esse dovevano essere eliminate. Le poverette, riunite a congresso, si lasciarono convincere dal filugello (la falena del baco da seta) a rinunciare ai loro colori e a darsi delle più modeste apparenze, per non urtare la sensibilità delle altre bestie. Ridotte a una massa incolore divennero invisibili ma, per fortuna, nei bozzoli, ignare della follia che le aveva precedute, crescevano nuove generazioni di farfalle che avrebbero riportato i colori nell’aria.

Apologo di fenomeni e avvenimenti sociali che sono sotto i nostri occhi: l’odio e le persecuzioni del diverso da noi, che hanno portato e portano ancora a guerre, dell’obbedienza al potere e della rinuncia alla propria originalità, il comportamento delle farfalle, nel libro, potrebbe essere bollato come espressione della bottonologia o scienza del futile. Il termine, citato dall’entomologo Fredrik Sjoberg nel suo libro L’arte di collezionare le mosche, venne coniato da August Strindberg, per indicare uno dei lavoretti, quello di collezionare bottoni, che a suo dire, erano inventati dagli sfaccendati per non restare sempre con le mani in mano. In questo senso, per noi adulti, il racconto è anche un apologo sull’arte, un’attività non necessaria, superflua ma di cui non possiamo fare a meno e sulla scienza perché, dice ancora Sjoberg “non si può mai sapere, a priori, quali conoscenze, apparentemente insulse, possano un giorno rivelarsi utili.”

Per illustrare la storia Francesca Zoboli, pittrice, decoratrice e designer, mi ha raccontato di essersi richiamata a un lavoro fatto anni fa quando, invitata a partecipare alla mostra Funes o della memoria, per la terza edizione di Libri Immaginari, era partita dal libro Simili a Dio dell’editore Morcelliana, che le era sembrato adatto a essere manomesso, acquistato per due euro in una libreria della catena il Libraccio. Forse ispirata dal titolo del volume, senza essersi mai occupata prima di farfalle, né aver mai cercato di imitarne i colori per le sue creazioni, si era trovata a dipingerle sulle pagine e poi a ritagliarle, così che esse apparivano improvvisamente tra i fogli dove erano nascoste.

  • Installazione per il progetto Il Miglio delle Farfalle
  • Francesca Zoboli-Vicini a Dio-Opera per la mostra “ Funes o della memoria” Libri immaginari 3 edizione a cura di Marco Trulli e Valeria Brancaforte-ARCI-Viterbo 2013
  • Francesca Zoboli-Illustrazione del libro Farfalle-Ed. Topipittori-2017-Milano
  • Francesca Zoboli-Illustrazione del libro Farfalle-Ed. Topipittori-2017-Milano
  • Francesca Zoboli-Vicini a Dio-Opera per la mostra “ Funes o della memoria” Libri immaginari 3 edizione a cura di Marco Trulli e Valeria Brancaforte-ARCI-Viterbo 2013
  • Installazione per il progetto Il Miglio delle Farfalle
  • Francesca Zoboli-Vicini a Dio-Opera per la mostra “ Funes o della memoria” Libri immaginari 3 edizione a cura di Marco Trulli e Valeria Brancaforte-ARCI-Viterbo 2013

Ma le farfalle sono effettivamente in pericolo? Secondo la Lista rossa delle farfalle italiane, pubblicata nel 2016 dall’ IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), l’Italia è, dopo la Turchia, il paese europeo con il più alto numero di specie, 289, di cui una si è estinta recentemente e altre 18 sono minacciate di estinzione (1 in pericolo critico, 8 in pericolo e 9 vulnerabili) mentre le altre sono stabili. La principale minaccia per le farfalle italiane è la perdita di habitat, dovuta ai cambiamenti dell’uso del suolo e alle lavorazioni agricole, che generano frammentazione ed isolamento degli spazi in cui vivono e che riducono la loro diffusione perché una farfalla vola per alcune centinaia di metri. In una grande città è evidente che l’interruzione della continuità ambientale riduce la loro possibilità di insediamento e di circolazione, tuttavia, una indagine faunistica svolta a Milano nel 2014 sulle sedi ferroviarie dismesse, aveva censito 18 specie, un numero discreto, anche se appartenenti a quelle più adattabili al contesto urbano.

Il progetto del Miglio delle Farfalle, lanciato dalla storica tipografia Bonvini che ha sede nell’area dell’intervento, con il supporto della social street di quartiere Residenti Piazza San Luigi, di associazioni e operatori della zona, consiste nella realizzazione di aiuole tra gli alberi di corso Lodi, con cordoli alti una decina di cm che ospiteranno fiori di varie specie. In tal modo si punterà a creare un corridoio ambientale e un luogo accogliente che potrà essere raggiunto dalle farfalle e dagli altri insetti ma che darà anche bellezza agli abitanti. Il progetto è coordinato dall’associazione Labsus, nel quadro del programma La città intorno di Fondazione Cariplo, con la consulenza scientifica di Italia Nostra.

In conclusione, le farfalle si confermano capaci di attivare l’immaginazione e la capacità di azione dell’opinione pubblica su un progetto conservazionistico. Esse, come mi ha detto Francesca Zoboli, “ci ispirano perché, come i fiori, racchiudono il mistero della natura.”

Buona Pasqua. La Città Vegetale tornerà con un nuovo articolo il 12 aprile.

Along the butterfly mile with Lucia Tumiati and Francesca Zoboli

Butterflies are among the most loved insects by us humans, cited as an example of beauty but also as indicators of environmental health and that is why books and initiatives dedicated to these insects attract our attention. This is the case of the children’s book, Farfalle, with a text by Lucia Tumiati and the illustrations by Francesca Zoboli, published by Topipittori and the project Il Miglio delle Farfalle, being developed in Milan, between Piazzale Lodi and Piazzale Corvetto, with the aim of improving the beauty of this important stretch of road, through the creation of a plant environment that can encourage their arrival.

Happy Easter. The Vegetable City will be back with a new post on April 12th.


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