Mettere in scena i fiori: la “bottega” Bollettini a Milano


(Tempo di lettura 5 minuti)
Interno della Bottega Bollettini – particolare –

I fiori si possono dipingere o raccontare, come abbiamo scritto più volte su questa rivista (cfr. i nostri contributi sui pittori Mario De’ Fiori, Pep Marchegiani, Margherita Leoni, Marco Eusepi e sul romanzo “Cambiare l’acqua ai fiori” della scrittrice Valérie Perrin) ma si possono anche mettere in scena come accade nella bottega (uso volutamente questo termine che spiegherò dopo) della famiglia Bollettini (marito, moglie e figlia) a Milano, unita da un comune amore per l’arte, la pittura ma anche la musica. Nel loro spazio i fiori e le piante formano un’ambientazione suggestiva e unica con le pareti dei locali e con gli elementi di arredo, creando un luogo esperienziale in cui l’unione dei vari elementi è così ben amalgamato da rendere molto difficile l’identificazione degli artisti e degli stili che lo hanno ispirato.

Maurizio Bollettini e Anna Marinelli, dopo aver frequentato il liceo artistico si sono conosciuti all’Accademia di Brera dove studiavano entrambi pittura. Qui un’amica, che desiderava avviare un negozio di fiori ma che non aveva esperienza, chiese loro di aiutarla. La rivendita fu aperta nel 1991 nel quartiere di Dergano ma dopo un paio di anni, la loro amica preferì rinunciare e i due convinti ormai di poter fare arte ricercando la bellezza nella natura, proseguirono trasferendosi al Giambellino, prima in uno spazio più piccolo e poi nell’attuale collocazione. Nel 1997 nacque la loro figlia Maria Primula che oggi, dopo aver frequentato il liceo artistico come i genitori ed essersi diplomata a Brera in scenografia, collabora attivamente nella bottega apportando il favore di nuove discipline artistiche come la musica e il canto, che lei, musicofila e musicista autodidatta, pratica con un gruppo di amici, assieme ai quali ha dato vita al quintetto di polifonia rinascimentale Atti Soavi. I componenti del gruppo oltre a lei soprano sono: Elvis Zini contralto che canta con il coro polifonico di Milano G. Verdi; Francesco Sciurti tenore, musicista che ha studiato chitarra e liuto rinascimentale e accorda pianoforti; Luca Bocchia basso, musicista, diplomato in pianoforte e che studia filosofia; Penelope Falsitta contralto e appassionata di musica.

Il gruppo Atti Soavi

La bottega, chiamata così perché a questo concetto rinascimentale si sono ispirati i Bollettini, evoca un insieme di stili difficili da individuare. Le pareti sono dipinte ora di rosa tenue applicato con la spatola a creare un effetto anticato, ora di bianco e i pavimenti sono in mattoni. I mobili sono recuperati o portati a volte da clienti: tavoli, tavolini, alzatine, lasciati al loro stato, senza riverniciature o lucidature e poi oggetti messi lì a fornire un’idea di passato, di innocenza dello stato naturale come secchi, secchielli, bidoni del latte, brocche, cestini di vimini messi a terra oppure accumulati sopra dei ripiani. Un’idea di serra, di vecchio stile, di campagna, di pionierismo, di disordine ordinato, di luogo di piacere in cui si va a stare per imparare ma anche a scambiare esperienze come in una bottega d’arte. Su questo sfondo fiori freschi, recisi o in vaso, secchi disposti appesi ai soffitti in grandi mazzi oppure che salgono dai pavimenti e dai tavoli o appesi alle pareti in una qualche composizione, tutti accostati tra di loro senza alcuna divisione in aree specializzate e senza che si percepisca la caducità di questi organi della vita vegetale, il sentimento della vanitas che spesso si associa ad essi. Il mélange che si crea attrae i visitatori che a volte chiedono l’aiuto di Maurizio per decorare le loro case.

  • Fioraio Bollettini - particolare
  • Fioraio Bollettini - particolare
  • Fioraio Bollettini - particolare
  • Fioraio Bollettini - particolare

Come in una bottega, a mano a mano, al suo interno si sono sviluppati nuovi percorsi artistici che riguardano sempre i fiori e le sensazioni a loro collegate, ma con nuove modalità interpretative grazie al gruppo degli amici e all’apporto di nuove competenze. Novembre, mese in cui le giornate si accorciano e in cui si entra nel buio, in cui i colori, anche all’interno della bottega, si attenuano, le foglie cadono ed entrano nel mondo profondo e in cui le nostre emozioni si attenuano, è scelto come mese per sviluppare delle nuove iniziative. Nel 2019 all’interno della bottega si svolge l’evento Dal Buio. Quest’anno, ormai abbastanza liberi dal COVID, viene lanciato il ciclo Trovarsi nel buio che si è articolato in una serie di eventi quali: la lettura delle poesie di Maria Chiara Arduini, giovanissima poetessa, tratte dalla sua prima raccolta Cercare ovunque terraferma, declamate da Giulia Villa; Dialogo nel buio con la signora Gaetana Lotito per comprendere la vita, la percezione e l’immaginario di una persona cieca dalla nascita; Notte Sibillina, gran ballo delle ombre.

L’altro evento del ciclo e a cui ho avuto la fortuna di assistere, è stato La danza del fiore ovvero nascita e morte di un fiore, spettacolo di danza, musica e canto di forte impatto. A interpretarlo è stata Francesca Tarantino, diplomata in scultura all’Accademia di Brera e che si è dedicata alla danza e al canto, su un palcoscenico formato da una quinta di tessuto nero, alle cui spalle, all’insaputa del pubblico era collocato il gruppo Atti Soavi, e da un tappeto dello stesso colore, sovrastato da composizioni di cespugli secchi appesi al soffitto. Coperta di veli che simulavano i petali, la danzatrice dapprima stesa a terra e invisibile al pubblico, iniziava molto lentamente a muoversi e a rivelarsi fino a sbocciare per poi sempre molto lentamente a spegnersi e a perdere i suoi petali. La danza era accompagnata dalla proiezione di immagini di paesaggi naturali e da una colonna sonora composta prima con effetti rumoristici creati da Luca Bocchia con vari strumenti di sua invenzione come: una grata metallica per cucina, polistirolo suonato con un archetto di violino, gusci di nocciole ma anche strumenti musicali veri e propri, e successivamente da un potente canto tradizionale greco di derivazione turca degli anni trenta e riarrangiato, cantato prima dalla Tarantino e poi da Maria Primula Bollettini.

  • Francesca Tarantino - La danza del fiore
  • Francesca Tarantino - La danza del fiore
  • Francesca Tarantino - La danza del fiore

I fiori, eterno messaggio di bellezza e di vita, divengono così ispiratori di un nuovo percorso artistico, coinvolgendo nuove discipline e nuove modalità di rappresentazione artistica.

Staging flowers: the Bollettini “workshop” in Milan

Flowers can be painted or told, as we have written several times in this magazine, but they can also be staged, as in the workshop of the Bollettini family (husband, wife and daughter) in Milan, united by a common love for art, painting but also music. In their space flowers and plants form an evocative and unique setting with the walls of the premises and with the elements of furniture, creating an experiential place where the union of the various elements is so well amalgamated that it is very difficult to identify the artists and styles that inspired it.


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