Carlo Cane un pittore di “naturale” coerenza

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Carlo Cane – Memoria 2018 (particolare) – olio su tela applicata su tavola

Questo post ha una storia particolare che racconterò in prima persona. Ci sono due antefatti. Il primo: nel 2014 avevo acquistato, dall’Università Bocconi, nell’ambito dell’iniziativa “Un quadro per studiare“, un dipinto del 2000 dell’artista Carlo Cane, che raffigurava Yuri Gagarin durante il suo primo viaggio nello spazio. Sono stato sempre appassionato di imprese spaziali, il quadro mi piaceva molto e, sono sincero, allora non avevo prestato molta attenzione all’autore.

Secondo antefatto: sulla Lettura di domenica 17 maggio, l’artista tedesco Michael Najjar, che si sta preparando a partire per un viaggio spaziale, motivava la sua impresa con l’opportunità per un’artista di poter osservare la Terra da un’altra prospettiva. Si tratta di un’opinione condivisibile se solo pensiamo all’impatto che la foto del nostro mondo, scattata dall’equipaggio dell’Apollo 17 nel 1972, la cosiddetta Blue Marble, ebbe sull’opinione pubblica.

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