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Nel 2008, l’artista Michel Blazy presentò al Parco d’Arte Vivente di Torino l’opera Noël en août (Natale in Agosto). Coinvolgendo famiglie e alunni della città, promosse la raccolta di alberi natalizi, privi delle radici, che furono reimpiantati in un campo per sostenere delle piante di pomodori pachino, raccolti poi nell’agosto successivo e consumati in una bruschetta collettiva. L’opera di Blazy voleva da un lato denunciare un comportamento non sostenibile, offrendo al tempo stesso una possibilità di un impiego ambientalmente utile di quanto restava della festività, così da indurre a una riflessione su comportamento più solidaristico.
A oltre dieci anni da quell’intervento continuiamo a interrogarci a su un comportamento tradizionale e rituale su cui però sembra si sia giunti a una pacificazione.
Secondo i dati di Coldiretti, nel 2018, 3,6 milioni di italiani avevano scelto un albero vero per il loro addobbo natalizio. La vendita di alberi veri si muove, ormai, su binari improntati alla sostenibilità. IKEA promuove una campagna per la riconsegna degli alberi veri acquistati in magazzino che saranno poi destinati alla produzione di compost e per ogni albero restituito, provvede a donare 2 € al progetto Mosaico Verde. Occorre poi considerare che nel caso di alberi senza radici vengono utilizzate punte di abeti abbattuti per altri utilizzi e, l’anno scorso, furono commercializzate molte punte provenienti dalle piante abbattute dalla Tempesta Vaia. Nel caso di alberi con radici, inoltre, per ogni albero sradicato ne vengono piantati anche più di uno, in modo da avere la certezza di una pianta con le giuste caratteristiche.
La scelta di utilizzare un albero finto o più correttamente detto realistico, è solo apparentemente più ecologica. Questi alberi sono realizzati con derivati del petrolio ed essendo prodotti per la maggior parte in Cina contribuiscono, anche con il trasporto, alla produzione di CO2.
I comuni italiani, nel frattempo, procedono in ordine sparso orientandosi in base alla sensibilità della propria cittadinanza. Roma ha optato per un albero vero mentre Milano per una struttura in maglia metallica e led a basso consumo.
Forse il messaggio di Michel Blazy è ancora valido. Nel caso di scelte che ci appaiono ambientalmente non sostenibili possiamo realizzare azioni che ci aiutano a compensare e a riflettere. Del resto, non sempre la decisione che ci appare immediatamente più ecologica lo è effettivamente.