Le sculture spaziali di Clodoveo Masciarelli


(Tempo di lettura 4 minuti)
Clodoveo Masciarelli – Profondo Cielo (particolare) – Acciaio forgiato e Portoro – 2011

Cresciuto tra i metalli della bottega paterna, Clodoveo Masciarelli (Atri – 1955), percorre lo spazio alla ricerca della loro origine. Singolare figura di medico, astrofilo, artista, ha articolato la sua espressione in sculture, gioielli, calcografie in cui viaggiano, collassano, raffreddano, solidificano e imprimono i fenomeni spaziali. Forme verticali sono lì a ricordarci una base di lancio, il movimento che consente di lasciare il nostro pianeta e di viaggiare nel cosmo mentre quelle circolari rappresentano i corpi celesti e i loro ammassi e i segni impressi su di esse, il risultato delle nostre vicende terrestri osservate dall’alto. Formidabili sintesi della condizione umana perché spazio ed astri sono il luogo onirico dove si possono collocare desideri, fantasie e speranze ma anche dove il tempo è già trascorso, al punto che sappiamo già come eventi che si sono prodotti ad anni luce di distanza, influenzeranno il nostro futuro. La grande abilità nel manipolare i metalli, acquisita in una lunga formazione fin dalla prima infanzia, crea l’impressione che i suoi volumi siano in equilibrio, che ruotino e si muovano. La scultura in metallo resta con Masciarelli attività Vulcanica, nel senso mitologico del termine, in cui i minerali sono sottoposti, tramite il calore della forgia e l’incontro/scontro con martello, incudine e maglio , a un’imitazione dei processi astrali avvenuti nel passato e che da qualche parte dell’universo continuano ancora a prodursi. Anche le lastre calcografiche sono create con lo sbalzo e il cesello e il risultato grafico è una riproduzione del lavoro scultoreo avvenuto mentre le fusioni vengono riservate solo ai gioielli.

Negli anni del liceo, quelli delle conquiste spaziali, Masciarelli si appassiona all’astronomia, frequentando il vicino osservatorio di Collurania (TE) e costruendosi da solo un piccolo telescopio, anche grazie all’incontro con un anziano costruttore di specchi parabolici. Più avanti nel tempo costruirà un suo osservatorio con cui condurrà, assieme ad un altro gruppo di astrofili, delle ricerche autonome al punto che gli verrà intitolato un piccolo corpo celeste. La passione per gli astri e la loro visualizzazione artistica viaggeranno di pari passo, “pensavo all’arte ed all’astronomia contemporaneamente” mi ha raccontato “ma non ho voluto che nessuna delle due potesse prevalere sull’altra o che diventasse il mio lavoro perché non sarei stato libero”.

Per quanto la critica su Masciarelli si sia divisa tra la sottolineatura dell’armonia e della pace e serenità o meglio dell’equilibrio che la gravitazione universale ha fornito al risultato del Big Bang (Joan Lluis Montané e Maria Augusta Baitello) e all’estremo opposto, un processo di riduzione minimalistica frutto di una corrosiva ricerca esistenzialista (Leo Strazzieri) che certamente gli appartiene, Clodoveo Masciarelli, dopo un breve accostamento all’informale, approda rapidamente alla sua cifra definitiva anche perché ha ben chiaro dove vuole arrivare e mentre ciò che accade nello spazio non si modifica e noi vediamo grazie a nuovi strumenti ciò che c’era già prima, sono gli avvenimenti terrestri come guerre, violenze e terremoti a infliggersi nella nostra coscienza e a cercare una nuova rappresentazione. Progressivamente incorpora nuovi materiali nel suo lavoro, non più solo acciaio, ferro e rame ma pietre e marmi pregiati come il portoro, onice, quarziti come il macaubas e poi prodotti della raffinazione del petrolio come il plexiglas, con i quali può aggiungere colore alle proprie opere creando l’effetto delle nebulose e degli ammassi stellari.

  • Clodoveo Masciarelli - Luna Ghiacciata - Acciaio inox e Macaubas - 2011 h.140 cm

Nelle sue sculture osservato e osservatore si scambiano ruoli e punto di osservazione. Quando è al telescopio inevitabile porsi come colui che osserva , come colui che in uno slancio cosmonautico, si avventura nel viaggio spaziale e cerca la sintesi di ciò che vede nell’equilibrio dei materiali a disposizione ma quando volge lo sguardo indietro è inevitabile avere di fronte a sé la terra che non si può escludere dalla vista e in cui si svolge la vita. Nell’opera Luna ghiacciata, il nostro satellite è atterrito, pieno di scanalature che descrivono ciò che di terribile si può osservare di lassù. Terremoto è invece direttamente collegata al sisma che colpì Amatrice nel 2016. In quel periodo Masciarelli stava portando a termine l’incarico di realizzazione del manifesto della Sagra di Amatrice e parallelamente lavorava alla scultura, in cui aveva già realizzato i cerchi sul marmo, quando si verificò la sciagura. “Lasciai il lavoro e lo ripresi molto tempo dopo– mi racconta – e quei segni mi apparvero premonitori di quello che accadde”.

  • Clodoveo Masciarelli - Lastra Calcografica

Molta parte della sua attività si svolge in Europa: Austria, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, ma una sua mostra è stata allestita anche in Egitto. Un percorso favorito da un incontro casuale con un docente dell’Università di Marburgo, improntata ad un forte orientamento verso le scienze della natura, che organizzò la realizzazione della prima mostra nei locali dell’ateneo da cui presero poi il via le altre grazie agli Istituti di Cultura Italiana all’estero che hanno consentito anche di stringere rapporti con artisti di altri paesi.

Clodoveo Masciarelli – La culla delle comete – Acciaio e Onice – 2021

Profondamente legato alla sua terra d’Abruzzo è stato invitato a realizzare un’opera dal Comune di San Martino alla Marrucina, un piccolo centro in provincia di Chieti da cui provengono i Masciarelli, la culla della sua famiglia. Come soggetto ha scelto la Culla delle Comete , la Nube di Oort, il luogo, posto a una distanza variabile tra 20 e 100.000 anni luce, che conterebbe, 100 miliardi di asteroidi e da cui si originerebbero le comete, che ha reso con un disco di onice attraversato dal movimento che continuamente porta l’essere umano verso l’ignoto da cui proveniamo.

Clodoveo Masciarelli’s space sculptures
Raised among the metals of his father’s workshop, Clodoveo Masciarelli (Atri – 1955), he travelled the space in search of their origin. A singular figure of physician, astrophile and artist, he articulated his expression in sculptures, jewels, engravings in which they travel, collapse, cool, solidify and imprint spatial phenomena. Vertical shapes are there to remind us of a launch base, the movement that allows us to leave our planet and travel in the cosmos while the circular ones represent the celestial bodies and their clusters and the marks imprinted on them, the result of our earthly events observed from above. Formidable synthesis of the human condition because space and stars are the dreamlike place where you can place desires, fantasies and hopes but also where time has already passed, to the point that we already know as events that have occurred light years away, will affect our future.


4 pensieri riguardo “Le sculture spaziali di Clodoveo Masciarelli”

  1. Ho letto un articolo molto preciso ed accurato, che dà la giusta lettura ad un artista serio, schivo come tutti i grandi e poliedrico. È la prima volta che vengono raccontati in maniera così chiara aspetti dell’arte, incomprensibili ai più, che rappresentano pienamente l’autore ed il suo mondo.

  2. Sono sculture che fanno sognate. Io ho l’onore di conoscerlo personalmente. Sia come medico che come scultore e ho il privilegio di aver potuto acquistare alcune sue opere. Grazie di esistere. La bellezza dell’arte dovrebbe salvare il mondo con il suo linguaggio globale. ❤️☮️🌹

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