Ernesto Treccani, le siepi oltre i volti

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Ernesto Treccani- Siepe blu – anni ’90 – olio su tela – 100×70

Alla galleria Ponte Rosso di Milano è possibile visitare, fino al 24 ottobre, la mostra Ernesto Treccani nel centenario della nascita, in cui sono presentate trenta opere scelte che danno conto dell’intera produzione pittorica dell’artista. L’esposizione è parte di un ciclo di eventi dedicati a questa ricorrenza che avrebbero dovuto svolgersi lo scorso anno ma che erano stati per l’appunto rinviati a quest’anno e di cui fanno parte anche due mostre virtuali visitabili sulla piattaforma digitale www.kunstmatrix.com, rispettivamente la prima fino al 25 ottobre e la seconda dall’8 novembre all’8 dicembre. Per chi, come me, era legato all’idea di un artista dei volti, la rassegna e il catalogo che l’accompagna hanno costituito una piacevolissima sorpresa, dandomi l’opportunità di conoscere aspetti della sua opera che non mi erano noti.

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Auguri e ringraziamenti

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Gouache Manfredo Fanti© e poesia Aky Vetere© tratti da ERRARE HUMANUM EST, 2020

L’ultimo post di questo anno è composto da un biglietto di auguri e da ringraziamenti. Di auguri abbiamo certamente bisogno tutti, ma non possiamo nasconderci che le frasi e gli aggettivi di rito quest’anno corrono il rischio di apparire inappropriati. Sappiamo già che il Natale sarà in tono minore e che il 2021 sarà ancora occupato, almeno per buona parte, dai bollettini della pandemia, anche se speriamo che i vaccini arrivino in fretta e siano efficaci. Per il biglietto ho scelto una gouache di Manfredo Fanti e una poesia di Aky Vetere tratti da Errare Humanum Est, lavoro curato assieme a loro anche da Rossana Baroni. Ma questo è anche il momento dei ringraziamenti agli artisti, che hanno particolarmente sofferto in questo periodo di chiusura di mostre, gallerie e musei, perché avremo ancora più bisogno delle loro opere e delle loro immagini, per aiutarci a sopportare e a elaborare la fase che stiamo vivendo e quindi vogliamo incoraggiarli a continuare nel loro lavoro.

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L’agricoltura non è più un soggetto per l’arte?

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Geometrie Rurali -Copyright Stefano Barattini – 2019

Alcuni mesi fa è stato chiesto alla Città Vegetale perché l’Arte Contemporanea, nelle sue varie e multiformi manifestazioni, non si occupi “dell’agricoltura moderna” nelle forme assunte a seguito della “Rivoluzione Verde”. Si tratta, infatti, di un settore economico fondamentale per la nostra esistenza, al quale è affidata la produzione dei beni alimentari ma anche la cura di gran parte del nostro territorio, con gli ovvi riflessi che essa ha su ambiente e clima.

È evidente che questa affermazione non è vera, piuttosto le modalità con cui avviene sono particolari e dipendono dalla diversa visione dell’agricoltura che si è affermata.

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Filari, siepi e grovigli

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Ampelio Tettamanti – Groviglio – 1960/61 – Olio su tela – Collezione Silvana Tettamanti

Ampelio Tettamanti (1914-1961) fu esponente di quel gruppo di artisti del realismo milanese, formato, tra gli altri, da Giovanni Fumagalli, Aldo Brizzi, Angelo Ferreri, Maria Antonietta Ramponi, Giuseppe Scalvini, che, negli anni ’50, si riuniva nella galleria “Borgonovo 15”. Artista politicamente impegnato, dipinse operai, contadini, mondine, donne intente al lavoro domestico, fabbriche, le Bovise.

Ampelio Tettamanti – Ciminiere alla Bovisa – 1958 – Olio su tela – Collezione privata

I suoi lavori si aggiudicarono numerosi premi: nel 1955 il premio Suzzara, nel 1958 il premio Modigliani e nel 1961 il premio Ramazzotti. Viaggiò in Cina e Russia, dove schizzò scene di vita quotidiana e disegnò per Feltrinelli la copertina, della prima edizione, del Dottor Zivago di Boris Pasternak.

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